Vittorio Capovilla
In un mondo di anime ardenti, ci sono individui in cui curiosità e passione si intrecciano. Queste persone vivono con una sete di conoscenza irrefrenabile e un appetito insaziabile per la vita, guidati verso la genialità. Sono inarrestabili, energici, dotati di una creatività che li spinge oltre i confini del consueto, fiorendo in un'eccezionalità sublime.
Tra questi brilla Vittorio Capovilla, il cui cammino inizia negli anni Settanta, quando sceglie di distillare la frutta alle pendici del Monte Grappa. Fine conoscitore del mondo enologico, è nel 1976 che decide di dedicarsi al mondo della distillazione acquistando il suo primo alambicco da soli 60 litri. In un'epoca in cui la distillazione pura era appannaggio mitteleuropeo, Capovilla intraprende un viaggio nelle terre del kirsch e dell'obstler. Tra quintali di mele e ciliegie, comprende che ogni frutto doveva essere scelto con cura, conoscendone provenienza e coltivazione. Da questa convinzione prendono vita quelli che definirà “pellegrinaggi del gusto”, come abile selezionatore di tesori nel campo della frutta. Nel suo catalogo, che varia con la qualità della frutta di stagione, si trovano gemme come la mela Decio e Gravensteiner, la pera selvatica Madernassa o quella Moscatella, la pesca del Vesuvio e la Saturnina. Ogni goccia ottenuta è frutto di un lavoro di distillazione titanico.