Vittorio Beltrami
Nel cuore verde delle colline marchigiane, dove ulivi secolari vegliano silenziosi, sorge Cartoceto, un piccolo borgo con scorci e mura fiabesche. Qui, Vittorio Beltrami ha intrecciato la sua vita, trasformando il territorio in uno scrigno di delizia gastronomica. Beltrami, artigiano sapiente e appassionato, ha fondato la sua omonima Gastronomia, concependola come un luogo dove ogni prodotto riflette l'anima di questa terra nel cuore del Montefeltro.
L’azienda di Vittorio Beltrami è un microcosmo di eccellenze, includendo il Frantoio della Rocca, la Gastronomia Beltrami e l’azienda agricola Covo dei Briganti. Come un compositore, ha saputo creare quella melodia armoniosa scrivendo pagine nel mondo dell’olio e dell’arte casearia.
A Cartoceto, un formaggio di fossa o un caprino è sinonimo di conoscenza, cultura e luogo. L’affinamento viene compiuto nelle antiche Fosse di Palazzo Rusticucci, veri caveaux dove queste gemme panciute racchiudono l’essenza del territorio. I pecorini stagionati emergono come tesori preziosi, pronti a incantare le tavole di Parigi, Londra, Stoccolma, Praga, Amsterdam, Taipei e New York. Ogni scaglia, nella sua consistenza gessosa o cremosa, riflette i rigogliosi pendii che punteggiano l’orizzonte fino al mare Adriatico. Il legame di Beltrami con la sua Cartoceto è indissolubile, un abbraccio che nutre e rigenera.
Vive lì con la sua amata Elide, condividendo con lei e i loro tre figli una vita di passione e autenticità. I cinque nipoti sono l’eredità vivente di un sapere antico, pronti a raccogliere il testimone di una filosofia che unisce terra e cuore.
Vittorio Beltrami, sia maestro che mentore. La sua opera presso la Comunità di San Patrignano, accanto ad Andrea Muccioli, ha trasformato la vita e insegnato a molti giovani. Progetti come Squisito e il Ristorante Vite testimoniano il suo impegno a trasmettere arte e mestiere. Riconoscimenti prestigiosi hanno coronato la sua carriera, come quello di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 1993 e il Premio Portonovo di Ancona nel 2001. La sua storia e quella della sua azienda sono state celebrate dalle principali testate giornalistiche italiane e internazionali. Lidia Bastianich lo ha definito l’“Einstein dei formaggi”, mentre Bo Hagström ha raccontato la magia del Pecorino di Fossa nel suo libro Solens smak. Oggi è nuovo Maestro d’Arte e Mestiere per la categoria Arte Casearia.