Andrea Salvatori
Andrea Salvatori nasce a Faenza nel 1975 ed è proprio con la tradizione faentina della ceramica che entra subito in contatto, frequentando prima l’Istituto d’Arte per la ceramica Ballardini e poi, mentre approfondisce il suo percorso studiando scultura all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, il suo legame con il mezzo ceramico si affina alla Bottega di Bertozzi e Casoni.
È lì che Salvatori apprende e fa proprie le tecniche e le conoscenze della creazione ceramica, sapientemente tramandate di generazione in generazione, scegliendo di portare avanti la propria ricerca artistica privilegiando l’utilizzo di questo versatile materiale, che si rivela adatto a offrire grande libertà espressiva e un’ampia possibilità di sperimentazione. Il maestro riesce infatti a interpretare in maniera sempre più personale il medium ceramico, unendo la sua profonda conoscenza della tradizione con l’innovazione e la sperimentazione. Non solo si cimenta nella reinterpretazione ironica e irriverente dei classici, divenuti parte - nella loro versione souvenir - del patrimonio collettivo del Kitsch, ma osa anche entrare “spericolatamente” in contatto con le nuove tecnologie, come le stampanti 3D, simbolo degli ultimi sviluppi tecnologici.
Grazie a esse l’artista compone i suoi vasi ikebana, piegando così alla propria volontà la fredda meccanica della macchina. La curiosità, dunque, verso il nuovo e l’amore per il territorio in cui vive e per la sua storia, di cui è attento conoscitore, fanno di Andrea Salvatori un vero maestro che ancora oggi trasmette in maniera diretta il proprio fare creativo, accogliendo studenti di diversi istituti artistici, legati al mondo della ceramica. Apprezzato per la qualità e l’ironia delle sue elegantissime sculture, nel 2009 ha vinto il Premio Faenza ed altri prestigiosi riconoscimenti nel tempo, e ad oggi vanta numerose esposizioni in prestigiosi contesti nazionali e internazionali, tra cui Homo Faber 2018. Il suo nome è inserito nella Homo Faber Guide.