Davide Fuin

Come molti altri maestri, Davide Fuin, classe 1962, cresce respirando vetro e frequentando fin da piccolo la fornace dove lavora come servente il padre, la Barovier & Toso.

Vetro / Cristallo

Sebbene sia troppo presto per lavorare, il giovanissimo Davide rimane affascinato dagli scarti colorati di vetreria e dagli eleganti movimenti dei maestri in azione: “Ricordo che da piccolo quando andavo a trovare mio padre in fornace, restavo immobile e rapito a guardare, senza sapere cosa catturasse così tanto la mia attenzione”. A quindici anni decide di lasciare la scuola e, come si usava per i ragazzi muranesi di quel periodo, viene mandato a lavorare in vetreria. Nel 1978 comincia a lavorare presso Venini e, due anni dopo, un gruppo di maestri incluso suo padre lasciano la Barovier & Toso per aprire la Toso Vetri d’Arte. Il padre lo porta in piazza come garzone di uno dei più grandi maestri del calice, Carlo Tosi, detto “Caramea”.

Le capacità non gli mancano e ben presto viene considerato uno dei più promettenti maestri vetrai. Ma Davide Fuin non si ferma. Sente la necessità di creare uno spazio suo, dove ritorna all’essenza dell’arte vetraia veneziana: il calice soffiato. Davide Fuin è un alchimista del tipetto. Il colore è la sua forza, il suo grande alleato. Lavora il vetro come nella più antica tradizione, evidenziando le tecniche della filigrana a reticello, dello zanfirico, dell’incalmo e dell’avventurina. L’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti gli ha riconosciuto nel 2015 il premio Glass in Venice.

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