Nicola Causin
Nicola Causin ha diciassette anni quando inizia a lavorare con il vetro. Veneziano, classe 1968, svolge il suo apprendistato in varie vetrerie che producevano lampadari e rimane affascinato dal lavoro dei maestri. “È stato come innamorarsi”, racconta. Apprende direttamente sul campo tecniche, segreti e tradizione. La fornace diventa la scuola della sua vita dove arricchisce sempre di più conoscenza e manualità.
“Agli inizi, il pellegrinaggio da una fornace all’altra è parte integrante nella formazione di qualsiasi vetraio”, sostiene Causin. Diventato maestro, Nicola Causin apre una sua fornace e continua la sperimentazione di nuove tecniche. Plasmare il vetro è un lavoro di sensibilità che si addice al suo carattere. “È sempre una sfida; bisogna essere molto umili di fronte a questo materiale. È il fuoco che ti comanda e non il contrario”. Un amore che non è svanito dopo più di trent’anni di lavoro a Murano. Nicola Causin è arrivato nella fornace Berengo, dove tutt’ora lavora, subentrando al maestro Danilo Zanella, andato in pensione. È stata una nuova sfida per Causin interpretare e tradurre in vetro idee di artisti, designer e architetti della scena internazionale, aiutandoli a restituire letture inedite con i linguaggi della contemporaneità.
“Ho la fortuna di lavorare a Berengo Studio dove passano i più grandi artisti del mondo. È una grande responsabilità e al contempo una grande soddisfazione riuscire a interpretare le loro nuovissime idee. Quando ti rendi conto di dominare questa materia, di comandarla (ci vogliono anni per capirla e per governarla) può scattare l'embolo della presunzione (sono super, sono più degli altri). Bisogna tenere a bada il proprio ego e riuscire a restare eterni allievi, eterni bambini perché non si finisce mai di imparare. Io mi sento debitore verso l'artista che mi ha mostrato un altro modo di vedere le cose.”
