Paolo Lentini
Paolo Lentini, nato a Surano (LE) nel 1946, conosce sin da giovane la nobile arte della sartoria in una bottega di eccellenza di un paese limitrofo. Forte dell’esperienza acquisita e spinto dalla voglia di crescere professionalmente, cambia diversi atelier e maestri ma il forte richiamo delle prestigiose sartorie del nord lo spinge a decidere - all’età di diciassette anni - di trasferirsi a Torino lavorando per diversi maestri. Dopo qualche anno arriva a Milano, il capoluogo lombardo che più incarnava sogni e speranze, lavorando per diverse e famose sartorie.
Il vero punto di svolta è l’approdo a quella del maestro Giacinto Marchegiani. è lui a trasmettergli la passione per il lavoro a regola d’arte e ha così modo di conoscere le migliori tecniche di lavorazione, perfezionando sotto la sua guida la realizzazione di magnifici taschini, ottime spalle, colli meravigliosi e maniche a dir poco superbe, le più belle mai viste nella sua carriera da sarto. Nel 2001-2002 consegue la Laurea presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Milano. Nel 2014 vince il prestigioso premio Forbici d’Oro presso l’Accademia Nazionale dei Sartori, della quale attualmente fa parte come membro del direttivo. Nel frattempo insegna per cinque anni presso l’Istituto Secoli di Milano, trasmettendo a tanti giovani la sua passione e conoscenza del mestiere di sarto.
Dal 2019 a oggi è il titolare dell’Atelier Forbici d’Oro a Milano, continuando l’attività di formazione rivolta soprattutto ai giovani, senza tralasciare la realizzazione delle sue creazioni per un’ampia ed esclusiva clientela. “Bisogna uscire dalle mura del laboratorio e portare l’alta sartoria in mezzo alla gente, per far capire la sua grande bellezza: è un’arte antica, che non possiamo lasciar scomparire”, afferma il maestro, costantemente impegnato nella diffusione e valorizzazione del mestiere. Nel 2022 pubblica il libro Sartoria artigianale edito da LSWR, che illustra e spiega lo stile, le linee, la tecnica per realizzare capi maschili perfetti. Come quelli che escono dal suo laboratorio milanese.
