Sergio Motta
Il numero 10 nel calcio è riservato ai virtuosi che fanno salire la palla e la mandano in rete. Per Sergio Motta, il 10 è portafortuna: “Sono nato alle 10 di un sabato mattina. Il 10.10.2000 abbiamo inaugurato il laboratorio-macello e il 10.10.2010 il ristorante. La fiera del bestiame di Inzago cade quasi sempre il 10.10.
Un segno del destino”. Figlio d’arte, Sergio Motta ha ereditato la passione per l’allevamento e la macellazione dal padre Giuseppe, che, ultimo di sette fratelli, si dedicò a questa professione, aprendo nel 1963 la sua prima bottega a Bellinzago Lombardo. Contrariamente ai fratelli, Motta segue il padre tra laboratorio, bottega ed esposizioni. Come la Fiera di Inzago, o quella più famosa di Carrù, dove gli allevatori esibiscono i loro migliori capi. Le esposizioni di bestiame diventano un punto di forza della macelleria Motta, facendo conoscere e apprezzare la qualità dei loro animali, testimoniata da numerosi riconoscimenti. Sergio Motta ripone tutta la passione, la cura e la maestria che erano state del padre, aggiungendo l’intraprendenza e le idee della seconda generazione. Da questa visione nasce il ristorante omonimo, con la volontà di ampliare l’orizzonte “carnivoro”.
La scelta delle carni è un processo meticoloso che Motta cura personalmente, selezionando i capi migliori dagli allevamenti piemontesi e trasformando ogni taglio in una proporzione aurea tra succulenza, sapore e marezzature. Le lame affilate tenute sapientemente da questo Maestro d’Arte e Mestiere vanno di pari passo con il tempo, l’altro ingrediente essenziale. Le lunghe frollature, aprono nuove prospettive gastronomiche su ciò che un semplice taglio può solo apparentemente rappresentare. Lombate, reali, diaframmi, bisteccone... Nomi che si alternano in base alla conoscenza regionale, con un denominatore comune: l’eccellenza assoluta del prodotto. Sergio Motta è macellaio e al contempo innovatore di un mestiere che ha saputo custodire quest’arte sublime in una storica famiglia lombarda.