Rita Turri
Nel complesso e variegato settore della tarsia contemporanea Rita Turri (classe 1963) è sinonimo di uno stile inconfondibile che attinge i suoi tratti dall’insuperabile patrimonio culturale e territoriale italiano, bilanciando alla perfezione tradizione e innovazione.
a giovanissima segue le orme del padre Carlo affiancandolo nella bottega-studio Tarsie Turri di Anagni, in provincia di Frosinone. Con la scomparsa del suo mentore ne ha raccolto il prezioso lascito perpetrandolo nell’esecuzione di raffinati intarsi. La tecnica esecutiva della tarsia a coltello è quella che Rita ha ereditato da suo padre e che ora, a sua volta, sta trasferendo a suo figlio Federico, a formare così la terza generazione di intarsiatori. Di quest’arte decorativa dalle matrici rinascimentali conserva le peculiarità di una lavorazione totalmente manuale: il taglio e l’accostamento di pregiati piallacci assecondano codificati cliché stilistici, l’uno eseguito con precisione millimetrica, l’altro impiegando selezionate essenze naturali e naturali tinte, magistralmente utilizzate nelle loro texture, tonalità e sfumature chiaroscurali del legno. Cura dei dettagli, ricerca della tridimensionalità e di una armoniosa cromia, sono i fattori che la guidano nell’esecuzione di pregevoli tarsie da tradurre su quadri e pannelli, elementi d’arredo e di design.
Dopo aver riprodotto su un sottile foglio di legno (essenza/piallaccio) un decoro composto da definite linee di contorno, con un apposito utensile (trincetto) singole parti vengono via via incise e sostituite con altre essenze di tonalità e venatura adatte a conferire al decoro un'ideale rappresentazione spaziale e cromatica. Terminata la lavorazione l’originario piallaccio, ora composto a seconda della grandezza e complessità del decoro da decine o centinaia di inserti diversi, riproduce il disegno con la tecnica dell’intarsio a coltello. Le fasi di lavorazione conclusive destinate a ogni opera (incollaggio, levigatura e lucidatura) ne preservano nel tempo forma e fascino.