Vincenzo di Simone

Vincenzo Di Simone nasce a Castelli nel 1933. La casa natia sorge nei pressi di un’antica bottega di ceramica; fin da bambino, quindi, l’argilla diventa il materiale preferito con cui giocare. Da adolescente frequenta l’ambiente delle fabbriche delle maioliche, e all’età di 17 anni viene impiegato come operaio nel laboratorio di Luigi De Angelis, dove rimarrà fino al 1970. Qui si occupa, in particolare, di smaltatura, stampatura, foggiatura e cottura dei manufatti nei forni.

Ceramica

Dal 1970 è l’artefice del “grande fuoco” che si accende a Castelli in occasione della festa di Sant’Antonio, protettore del fuoco degli artigiani. In questi anni collabora con il decoratore Romeo Di Egidio, un sodalizio professionale che dura un decennio.

Dal 1980 a oggi lo affianca nel lavoro il figlio decoratore Antonio. A partire dagli anni ‘80 vive periodi di grande libertà creativa. Attiva una capillare ricerca artistica che porta a recuperare antiche ricette per la produzione dei colori tipici della tavolozza castellana. Produce lo smalto e foggia i suoi pezzi con stampi d’epoca ritrovati nella sua antichissima bottega, l’unica ad avere il vincolo dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali. 

Cuoce i suoi manufatti nei forni “a respiro” che utilizza ancora oggi e che ha creato per la comunità del suo paese. La sua fama si espande per tutta la penisola, anche grazie alle numerose partecipazioni a programmi televisivi nazionali, dove presenta il suo “presepe venuto dal fuoco”; il suo nome compare anche su autorevoli riviste di settore. 

Legato fortemente al know-how del territorio in cui esercita, riceve nel 2000 la targa onorifica per la dedizione e la competenza nel tramandare e custodire la tradizione della ceramica dal sindaco della città di Castelli. Nel 2012 gli viene tributato l’“Oscar della ceramica – antica bottega” dall’Istituto Torricelli Ballardini di Faenza, sotto l’egida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Attualmente vive e lavora nella sua adorata Castelli.

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