Emanuele Bevilacqua

Gli antichi telai del XVIII secolo, che la famiglia Bevilacqua tuttora impiega per tessuti operati di raro splendore e preziosità, sono da sempre gli interlocutori di Emanuele, figlio di Mario e nipote di Luigi, che dall’età di 24 anni si dedica allo studio e alla creazione di velluti «soprarizzi».

Un saper fare che, dopo la maturità classica, ha appreso dal «sior» Angelo Falomo, ultimo grande maestro: la sua esperienza ha permesso di restaurare e rimettere in funzione un numero sempre maggiore di telai, cercando di ricostruire tecniche ormai dimenticate. Non solo maestro d’arte ma anche designer, segue lo sviluppo creativo delle collezioni, dal bozzetto alla messincarta fino alle schede preforate per la macchina Jaquard, che per rapporti di disegno piccoli, ancora realizza a mano sugli appositi tavoli. Dal 2003 si dedica anche ai velluti realizzati con i telai a bacchetta, sviluppando tessuti soprattutto per l’interior design.

Sua l’idea della collezione Luigi Bevilacqua, che pone in dialogo l’uso dei telai manuali con il mondo della haute couture per realizzare prodotti di altissimo valore artigianale, rispettando i tempi strettissimi del mondo della moda e della produzione tessile moderna.

Il velluto soprarizzo di Emanuele Bevilacqua ricopre anche le poltrone del Cremlino: per questa produzione, che richiedeva un disegno «a grottesche» con un campo di 60 cm (comunemente hanno un campo di 30 cm), è stato approntato un telaio ad hoc.

Mostre ed esposizioni

  • 2004
    Mostra «Il genio della tradizione - Otto secoli di velluti a Venezia: la tessitura Bevilacqua», Palazzo Ducale, Venezia.
  • 2011
    «Venezia e Istanbul: un fantastico tessuto di relazioni», Palazzo Topkapi.
  • 2014
    «55º Esposizione d’arte della Biennale di Venezia - Silk Map», Padiglione Venezia.