Natsuko Toyofuku

Nata nel 1956 a Tokyo, figlia d’arte, Natsuko Toyofuku arriva a Milano da bambina e, negli anni Ottanta, inizia ad approcciare il mondo del gioiello.

Gioielleria - Argenteria - Oreficeria

Grazie all’influenza dei genitori, entrambi importanti artisti, Natsuko tende sin da principio ad uscire dagli schemi, sperimentando materiali insoliti e tecniche innovative: utilizzando, ad esempio, la “perla magica”, tipica gemma giapponese, ma anche materiali insoliti e meno preziosi come il bronzo e il rame, prevalentemente fusi a cera persa, e accostati a vetro, legno, pietre dure o corallo. Trae grande ispirazione dalla flora e dalla fauna, che reinterpreta con decori sinuosi e flessuosi, in ritmi spiraliformi e naturalistici. Dopo una lunga esperienza in bottega, inaugura nel 2009 l’attuale atelier, situato nel cortile di un fascinoso palazzo storico milanese in Corso Como.

Qui sono conservate ed esposte tutte le sue creazioni preziose, le sue sculture da tavolo e da parete. Ogni pezzo nasce da un mix culturale: da una parte l’alta tradizione artigianale italiana e dall’altra le forme e i richiami dell’Oriente, con cui Natsuko rievoca le sue origini. Ognuno dei pezzi è realizzato con sapiente perizia e manualità, lavorato e rifinito a mano, così da conferire a ogni creazione quell’unicità tipica delle opere artigianali: per questa ragione ogni gioiello, anche se realizzato in piccole serie, non sarà mai uguale al precedente. Al bronzo, che predilige, Natsuko ha accostato nei pezzi più recenti gli smalti colorati. “Ho trovato nello smalto, grazie anche alla straordinaria professionalità di tecnici specializzati, un’opportunità per esprimere le mie inclinazioni artistico-pittoriche”, conclude. Ma nel bronzo sono spesso incastonate anche pietre rare, brasiliane o africane: quarzi lemon, orange, rutilati, ludoliti, dendriti, radici di turchese, e ogni altra gemma semi preziosa che riassuma, in pochi centimetri quadrati, il fascino del mondo minerale.

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