Paola Iazurlo

Paola Iazurlo, restauratrice romana, ha un curriculum di prim’ordine. Nasce nel 1971 a Roma, dove si diploma Restauratore di Beni Culturali all’Istituto Centrale per il Restauro, settore pittorico, e successivamente si specializza nella Conservazione dei Manufatti Lapidei e delle Finiture Architettoniche. 

Restauro e Conservazione

Completa poi il ciclo di studi laureandosi in Lettere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza, Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea, con ulteriore specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna.
Dal 2002 ha affiancato la libera professione con l’attività istituzionale presso l’Istituto Centrale per il Restauro, lavorando nel laboratorio di restauro dei Materiali dell’Arte Contemporanea, dove svolge attività di conservazione, ricerca e insegnamento. Dal 2008 svolge inoltre attività di docenza sul restauro dei manufatti lapidei nell’ambito del corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali dell’Università Carlo Bo di Urbino; è infine docente per l’attività pratica in cantiere relativa all’insegnamento del restauro dei dipinti murali presso la Scuola Universitaria professionalizzante della Svizzera Italiana.

Tra i suoi interventi più interessanti quello sull’opera di Carla Accardi “Bianco e arancione”, salvato dalla perizia e dall’ingegno di questa restauratrice, che ha applicato un metodo molto innovativo all’intervento, costruendo uno speciale telaio che, sostanzialmente, si muove “modellandosi sulle variazioni dimensionali dell’acetato di cellulosa”, materiale impiegato dall’artista. Sì perché l’opera d’arte contemporanea, più di ogni altra, pone al conservatore casi che sono sfide sempre nuove e richiedono non solo grandi competenze scientifiche sui materiali ma anche una buona dose di propensione alla sperimentazione: qualità che certo non mancano a Paola Iazurlo.

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