Platimiro Fiorenza

Figlio di un artigiano, orafo e corallaio, Platimiro Fiorenza ha mosso i primi passi nella bottega del padre. Nasce a Trapani nel 1944, e fin da bambino comincia a lavorare l’oro, l’argento, il corallo, a fare le sue prime incisioni, a conoscere le pietre.

Gioielleria - Argenteria - Oreficeria

A 20 anni parte per Milano, dove collabora con gli scultori Arnaldo e Giò Pomodoro che usavano l’osso di seppia per incidere i loro segni e procedere poi alla fusione con il metallo, piombo, argento e oro. Rientrato a Trapani, Fiorenza inizia a creare i suoi capolavori. Risale al 1988 la prima tra le opere più importanti: un calice di 33 cm in oro, corallo e pietre preziose, per la Cattedrale di Monreale, commissionatogli dalla Diocesi. Nel 1993 realizza le opere più prestigiose, attualmente esposte ai Musei Vaticani: la Madonna di Trapani, alta 34 cm, in oro, corallo e pietre preziose, e un’acquasantiera, realizzate per Papa Giovanni Paolo II. Ma oltre all’arte sacra, Platimiro Fiorenza realizza anche importanti gioielli su commissione: nella sua bottega si possono ordinare riproduzioni dei monili del ’600 oppure creazioni di gusto contemporaneo, su misura. Il maestro esegue anche lavori di restauro, spesso per noti antiquari di Palermo, Roma, Firenze, Londra e New York, e ha dato, inoltre, il proprio originale contributo alla celebre manifestazione dei Misteri di Trapani restaurando importanti gruppi scultorei e realizzando pregiate opere in oro e argento. In questi anni ha tenuto conferenze e lezioni presso università, istituti d’arte e corsi regionali e la sua bottega ha ospitato giovani appassionati che hanno poi aperto le proprie attività legate alla lavorazione del corallo.

Riconoscimenti

  • 2003
    Premio «Saturno - Artigiano del mare», Comune di Trapani
  • 2004
    Premio come «conservatore attraverso l’insegnamento della lavorazione dei coralli» da parte del Club Unesco di Trapani
  • 2011
    Medaglia d’oro come «Premio fedeltà al lavoro e al progresso economico», Camera di commercio di Trapani
  • 2013
    Premio «Faro Biscari» e introduzione del suo nome nel R.E.I, Registro delle eredità immateriali della Sicilia, nel «Libro dei Tesori umani viventi», Unesco.
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