Achille Zoia

Milanese, classe 1936, Achille Zoia viene definito, con unanime condivisione, come un mago degli impasti e della lievitazione naturale. Fama accresciuta e alimentata negli anni grazie al più meneghino dei dolci: il panettone. È a questa specialità, infatti, che Achille Zoia deve più di tutto la sua fama poiché nella sua speciale rivisitazione riesce a far convivere la tradizione con tocchi di gusto personali e riuscitissimi.

Enogastronomia Pasticceria

Non a caso il suo è stato nominato Panettone Paradiso: l’impasto base prevede uvetta, noci e gocce di cioccolato e viene guarnito con una glassa a base di zucchero, mandorle, nocciole e un poco di cacao. Figlio d’arte, inizia ad approcciare il mestiere ancora ragazzino accanto al padre e allo zio con il quale approda alla famosa Pasticceria Biffi di Milano. La sperimentazione, la ricerca e l’estro non tralasciano l’attenzione e la cura per la materia prima, tanto che Zoia, durante la sua carriera lavorativa, assume l’incarico di tecnico alimentare presso due grandi industrie italiane del settore. È a fine anni 90 che arriva il meritato riconoscimento di Pasticcere dell’anno (1998-1999), conferitogli dall’Accademia maestri pasticceri italiani. Chi parla di lui lo descrive come una sorta di alchimista che attraverso la combinazione di dosaggi, materie prime, tempi di lavorazione e consistenze realizza prodotti che superano ogni ragionevole attesa in fatto di bontà e perfezione. La boutique del dolce a Concorezzo (Mb) e a Cologno Monzese (Mi) è il palcoscenico su cui mette in scena la sua arte, con energia e talento fuori dal comune, sia come pasticcere che come maestro.